| Il Romanista: Così è nata la grande Roma
ROMA - I passi principali dell'intervista di Ernesto Bronzetti al Romanista dove il mediatore di mercato ha svelato alcuni retroscena in merito alle trattative di mercato della Roma. "Il Real stava facendo pressioni per dare Cicinho al Liverpool, a quel punto Prade' sbotto', comincio' a urlare: O torno a Roma col giocatore o non me ne vado da qui". E ancora: "Chiamai Rosella, anche lei era arrabbiata, ma in quel momento è arrivato Cicinho, gli ho dato il telefono e lui le ha detto: PRESIDENTA TRANQUILA, HO DATO MI PAROLA A ERNESTO E A DONI, IO VENGO SOLO ALLA ROMA. Me lo ricordo ancora, testuale: PRESIDENTA...". Questa Roma come società è all’altezza di colossi come Barcellona, Milan, Real? "Questa società ha gli uomini giusti al posto giusto. Prendi per esempio Bruno Conti. Lui è l’anello di congiunzione perfetto fra società e squadra, attappa tante cose, tiene l’equilibrio dentro Trigoria. S’incazza pure, lo fa quando capita a Pradè: Devi sta’ calmo gli dice". Qualche difetto esiste? "Ci sono differenze. Per me il Milan resta la prima società al mondo a livello organizzativo, la Roma è, come dire, ancora più artigianale ma da questo punto di vista perfetta". Poi sulla famiglia Sensi: "A me resta un’altra grande soddisfazione, il rapporto che si è creato in questi tempi fra Rosella Sensi e Adriano Galliani. Ho visto di persona mandarsi dei messaggi bellissimi. Guardate che non è così scontato che Ancelotti sia venuto alla festa degli 80 anni della società: quando Carlo ha chiesto il permesso, Galliani immediatamente gli ha risposto: Vai quella è la tua seconda casa. Insomma, simpatizzo per il Milan, ma adesso non posso non considerare la Roma come una società diversa dalle altre, se non altro per la gente che mi ferma per strada a ringraziarmi. Ma io glielo dico: Ringraziate la famiglia Sensi, il presidente della Roma e sua figlia che è come lui".
Il Romanista
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